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Il partito provvisorio. Storia del Psiup nel lungo Sessantotto italiano
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Gli anni brevi di un partito della sinistra italiana, dal 1964 al 1972: un'esperienza intellettuale e politica vivace e intensa, portatrice di una cultura politica che recepiva le suggestioni di un piů vasto movimento intellettuale europeo. Quando si organizzň in partito, raggiunse i 150.000 iscritti. Oscillante fra la volontŕ di salvaguardare a ogni costo il legame con i comunisti italiani e la tentazione di sfidare il Pci 'da sinistra', il Psiup coltivň l'idea di poter essere il perno di una rifondazione dello schieramento politico del movimento operaio e sembrň, fra le forze politiche della sinistra italiana, quella che meglio poteva adattarsi alla stagione dei movimenti. Ma era appesantito da un apparato dirigente centrale chiuso e da una struttura elefantiaca, sempre pesantemente condizionata dalla dipendenza economica dall'Urss. Di fronte all'invasione sovietica della Cecoslovacchia nel 1968 prese cosě una posizione ambigua che aprě al suo interno una crisi alla fine fatale.
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